martedì 7 marzo 2017

Inferno: canto primo

Non volersi male con tre chili in più è difficile. Non abbuffarsi per la logica del " tanto oramai" ancora di più.
Non ce la faccio a non odiarmi.
Mi odio e tanto.
Ingombrante, di troppo. Ecco come mi sento.
Devo preparare quattro esami e continuo a rimandare, è la situazione che si presenta  da  anni a questa parte appena si avvicina la primavera.
Sempre uguale.
Immobile.
Cambia il peso e Dio solo sa quanto non sia sostenibile questa situazione.
Mi sveglio ogni mattina con l'intenzione di partire bene, di mangiare poco.
Fallisco.
Precipito ancora più in basso.
Che fondo voglio toccare prima di darmi una regolata?
Sono così in ansia per tutto, senza riuscire ad agire.
Devo fare troppo, devo riuscire in troppe cose.
Sono arrabbiata, di una furia cieca.
Come mi sono permessa di ridurmi così?
Voglio controllo, ordine, simmetria e invece mi trovo davanti soltanto numeri troppo alti e spiacevoli sensazioni di essere troppo.
Vorrei essere nulla, eterea, magari sparire.
Non ce la faccio davvero più.
La testa sembra un girone infernale, è piena di urla, di dolore, di disperazione.
Vorrei riuscire a piangere ma non ci riesco.
Mi sono bloccata, un'altra volta.