sabato 19 novembre 2016

Incurante

Le ho parlato di uno dei miei peggiori periodi, sa tutto, o quasi.
Non se n'è andata, é rimasta, in silenzio ad ascoltarmi, a cullarmi tra le sue braccia.
Lei, se ne frega completamente di ogni convenzione sociale, mi bacia alle 20 di un giovedì sera dopo avermi portato al cinema.
Quel bacio che ho voluto anche io, che ho pregato di avere per tre ore, senza avere la forza di domandarlo.
Nessuno mi ha mai baciata così.
Dopo tre ore e l'ennesimo, mio, "potresti collaborare anche tu" detto con vergogna, pigolando quasi, ti giri all'improvviso, vedo la scena come al rallentatore e in un secondo le tue labbra sono sulle mie.
Ti abbraccio, mi abbracci e ci baciamo ancora, ma no, non stiamo insieme.
Dici che" baciarti mi, ci, fa stare bene perché dovremmo smettere?"
Ma io non riesco a fregarmene come fai tu di ogni convenzione sociale, per me un bacio significa che ci piacciamo, che vogliamo stare insieme, eppure con te io non ci voglio stare ma voglio continuare a baciarti, ti prego, baciami ancora.
Mi mandi fuori di testa, mi mandi sulla luna a cercare di recuperare anche il mio di senno, chissà quando l'ho perduto.
Passiamo il venerdì a discutere di quella sera, quasi ci allontaniamo, la colpa é mia, continuo a pensare che sia sbagliato baciare una ragazza.
Mi dici che se un bacio mi deve fare sentire così, se mi deve riempire di paranoie dovremmo smettere, ma io non posso.
Ti sto forse usando? É l'ultima delle mie intenzioni.
Ho paura di innamorarmi di te, di fare diventare questa una cosa seria.
Tu non vuoi relazioni in generale, non ne vuoi una con me, io voglio una relazione ma non con te.
Continueremo a baciarci?
La testa intanto non si ferma, continua a ripropormi quel momento in loop e sono solo silenzi.
Brividi.