sabato 24 ottobre 2015

Codardi.

Ho voglia di piangere.
Liberarmi da questa fastidiosa sensazione sulla bocca dello stomaco.
Ma neanche una lacrima.
Ho capito che senza pianificare qualsiasi cosa combino disastri, prima il panino, poi le brioches alla nutella e ci mancavano i due piatti di pasta e patate.
Non è ancora arrivata sera, ho freddo.
Ascolto il rumore della ventola del pc, penso...ho appena finito di scrivere a una cara amica " la tempesta è passata, sono ancora in piedi" e invece no, mi sbaglio.
Sono di nuovo nei bassifondi.
Il cielo è coperto da nuvole grigie, non vedo vie di fuga, forse un po' le situazioni, me le cerco.
Ho preso 4 in chimica e ne arriverà presto un altro per lo schifo di verifica che ho fatto oggi, non sono riuscita ad aprire libro ma non potevo stare a casa.
Avevo previsto di perdere due chili prima del 31... il 42 sembra sempre più lontano dopo oggi.
Ma forse, un po' me le cerco.
Ho l'esame e se continuo così non ce la faccio.
Il problema delle vie di uscita è che non sono facili da trovare, io ho bisogno ora di una via per superare quel cavolo di esame, anche con 61, non me ne frega nulla.
Voglio brillare, avere degli amici,  ma non mi è rimasto quasi nessuno e la scuola è troppo difficile anche solamente per riuscirsi a mantenere a galla.
Ho davvero paura di non farcela.
E non dovrei sentirmi un fallimento?
Non dovrei farmi vedere con gli occhi tristi perchè le persone in questo modo si allontanano solamente? Ma chi cavolo sono loro per dirmi questo? Ed io dovrei considerarli amici se manco provano a capirmi?!
E io dovrei sforzarmi di mangiare perchè se no " va a finire male"? Non avete ancora capito che quando sono in una situazione del genere il mio stomaco chiude i battenti o se putacaso riesco a mangiare qualcosa lo rigetta?
Sentirmi dire " tanto sarai bocciata" e rimanere impassibile fuori ma star male dentro, perchè non mi ribello?!
Ho allo stesso tempo voglia di farcela e voglia di arrendermi completamente.
Fare quello che mi passa per la testa e fregarmene delle conseguenze, ma non ci riesco, dannazione non ci riesco!
Mi sembra di impazzire.
Vorrei degli amici vicini, ora.
Ma forse il peso è troppo grande.
Codardi.

martedì 20 ottobre 2015

Flusso di coscienza.

Stamattina era tutto partito bene,  niente scuola perché benché sia stata sveglia fino alle 4 di ieri notte non ce l'ho fatta a studiare tutto per la verifica di storia, ho fatto colazione concedendomi un quadratino di cioccolato e pianificando i prossimi tre giorni.
Secondo i miei piani oggi avrei mangiato 481 calorie ma ho sgarrato e ora sono a 800 scarse.
Ho fallito e mi sento una schifezza, come credo di poter mettere le cose apposto se non riesco neanche in cose così basilari?
E pensare che devo ancora cenare!

Domani ho un progetto a scuola e il piano prevedeva di mangiare qualcosa per pranzo ma non posso, devo scalare queste 300 schifosissime calorie ma, notizia positiva,a cena non ci sono entrambi  i miei genitori  il che equivale a una giornata idealmente perfetta.

Giovedì ho l'Expo e mia madre vuole fare dei panini giganteschi, non posso programmare cosa e quanto mettere dentro e in più dovremmo usare il pancarrè dove ogni fetta ha ben 64 calorie e un panino é fatto da due fette, e meno di due panini non me li farà portare.
Mi sento persa.


Io e mia madre abbiamo appena finito di litigare sull'olio, io mi sono letteralmente incavolata perché ho scoperto che nel passato di verdura( che mi aveva fatto impazzire da quando era buono e che avevo mangiato con la massima tranquillità " tanto é scondito") c'era l'olio oltre al dado in polvere ( come diavolo ho fatto a non accorgermene?!) e la risposta che ho ricevuto é che sono in quella fase dell'adolescenza in cui si é " esagerati" ma per ora ho ottenuto che mi cucino io le mie cose ( penso che non abbia capito che faccio sul serio ma vedrà eccome se vedrà)
Spero che questo discorso valga anche per i panini dell'expo.
Sia chiaro che non ho intenzione di portarmene più di uno. Il resto della giornata mangerò carote e altre cose poco caloriche e mi dispiace, ma se qualcuno mi dice qualcosa semplicemente risponderò a tono, sono stanca di stare zitta e farmi ingozzare di cibo condito con litri di olio e vari condimenti.

Perché le persone non capiscono che i gusti" al naturale" sono più buoni?
Che non c'è bisogno di un quintale di calorie per vivere?
Ma che soprattutto io così grassa non mi posso vedere e ho bisogno di dimagrire?.
Se non ci sono ancora arrivati lo capiranno presto ( spero) io di dover litigare ogni singola volta per il condimento non ce la posso fare.
Ma tanto da oggi cucino io.


Ho scoperto, e questa cosa mi angoscia non poco, che il 31 devo andare dal pediatra( a 18 anni compiuti dal pediatra, il senso vorrei sapere)e mia madre, dato che ho sempre freddo e sonno mi vuole fare dare una cura di quelle strong. Ma io non voglio ingrassare, é proprio fuori discussione.
Ho due settimane per tornare ai miei meno schifosi 42 chili, spero di farcela, almeno per non volermi letteralmente sotterrare quando sarà il tempo di spogliarsi per essere visitata.
Un altro problema sono le cicatrici, si erano schiarite un bel po' dopo questa estate ma, maledetta la crisi della scorsa settimana, ora ce ne sono altre e in due settimane non si schiariscono manco se vado a Fontanellato in pellegrinaggio.
Voi direte, "mettiti dei braccialetti" ma il problema é che non posso, mia madre sospetterebbe dato che sa, e non voglio che lo faccia, mi tornerebbe a controllare ed è proprio fuori discussione dal momento che le crisi sono sempre peggiori e ricapiterà prima o poi...
Ho tante domande, dubbi, incertezze e cose che spero di riuscire a fare, e altre che spero di evitare.


Scusate per il post molto a " flusso di coscienza" e senza un filo logico.
Avevo bisogno di sfogare questi pensieri.
Sono in piena ricaduta e non riesco a fermarmi.

domenica 18 ottobre 2015

E mo' basta.

Di DCA si può morire e io non me ne rendo conto.
Mi sento in colpa giorno dopo giorno per non essermi goduta il concerto, per essere stata in prima fila a due metri da lui e sentirmi vuota da qualche parte, spaventata dalla calca di gente che premeva e spingeva e mi sovrastava.
Mi sento in colpa perché nonostante tutto non sono abbastanza per essere aiutata.
La psicologa da cui andava non mi va preso sul serio quando ho provato ad aprirmi davvero, il consultorio al quale mi sono rivolta mi ha preso sul serio ma mia madre ha minimizzato tutto sostenendo che se ne sarebbe accorta se davvero avessi avuto dei problemi con il cibo, perché lei mi controlla.
Poi però mi dice che non mi devo sentire spiata, perché lei proprio non é il tipo che fa queste cose.
E nemmeno riesco a parlare con i miei compagni perché apparirei debole, perché risulterei poco credibile, loro mi vedono sempre mentre do il peggio di me, nessuno potrebbe affermare che io abbia un problema.
Tutti invidiano la mia magrezza( dove la vedono, poi, spiegatemi?!), mi dicono di mangiare" tu che te lo puoi permettere", controllano che io lo faccia e mi costringono a farlo  (questo mi fa sentire uno schifo ingordo)
Non voglio parlarne con i miei compagni perché nessuno di loro posso definirlo davvero un amico( quanti casini ho combinato per colpa di questo schifo?) e allo stesso tempo ho paura che ne parlerebbero con i propri genitori, ma questa cosa é troppo personale.
Ed io non ho un problema, sono troppo grassa per averne uno
Non sono a certi livelli, io posso ancora andare avanti.
Mia madre pensa che io debba tornare dallo psicologo, questo perché le ho raccontato dei miei enormi problemi con gli spazi chiusi che si sono presentati la sera del primo giorno di scuola e sono peggiorati con la fila dell'expo e la calca del concerto.
Una parte di me vorrebbe seguire il consiglio che mi hanno dato al consultorio e rivolgermi a qualcuno che non sia uno psicologo (per anni ho provato a risolvere le più svariate cose e non ho risolto nulla) e andare da uno psichiatra, qualcuno  che possa dirmi il motivo di questa ansia, della paura irrazionale che a volte mi prende e mi fa venire voglia di piangere, il perché gli spazi chiusi siano divenuti un problema così enorme per me tanto da non riuscire a prendere il treno e sentirmi male a dover andare a scuola in macchina, ma l'altra parte di me dice che non ho bisogno di uno psichiatra, toglierei il posto a chi si trova davvero in una brutta situazione e necessita di aiuto.
Io prima o poi mollo tutto quanto. Non ce la faccio davvero più.
Stasera torna la ragazza che ospitiamo fino a giugno, ed io non so davvero che fare, chiamatemi crudele ma io non la voglio qui. Ho troppi casini per la testa e dover gestire lei, essere sempre carina, dover fare da paciere tra lei e mia sorella per ogni litigata che ogni sacrosanto giorno fanno, é troppo difficile.

Mi madre mi ha detto chiaramente che non merito la sua attenzione, mio padre mi ha detto lo stesso e io, cazzo, che cosa dovrei fare?!
Loro non mi credono quando dico che quest'anno davvero con una persona di più in casa non ce la posso fare!
Non mi credono...e intanto io so già dove e come andrò a parare.
Come credono che io ce la possa fare da sola se neanche loro mi degnano di attenzione?
Come credono io ce la possa fare con tutta quest'ansia e i problemi che ne derivano?
Come credono che supererò l'esame?
Cosa sanno loro di me?!
Ma io basta, ho mollato completamente.
Stavolta gli occhi chiusi non potranno più tenerli.
E se da una parte muoio di paura, dall'altra parte sono contenta di tutta questa risolutezza, forse è davvero la volta buona per mettersi in riga.
Io ho un disperato bisogno di mettere almeno qualcosa apposto, di non lasciare che le cose accadano ma decidere io come e quando.
E magari pure di superare l'esame.

martedì 6 ottobre 2015

Fall.

Questo pomeriggio è stato un disastro.
Mi sono tagliata per poi abbuffarmi.
Sono arrabbiatissima, con me stessa perchè tutto questo è solo colpa mia.
Vorrei addossare la responsabilità a qualcun altro, ma tutto quello che ho fatto è solo opera delle mie stesse mani, nessuno mi ha puntato una pistola alla tempia e mi ha detto di compiere i gesti che ho compiuto.
Quando tornerà mia sorella andrò a correre, voglio provare almeno a smaltire lo schifo che mi ritrovo in corpo.
Odio. E' come un'enorme nuvola di nebbia che mi circonda e quasi mi soffoca.
Odio.
Odio verso me stessa.
Una me stessa incapace di mettere ordine nella propria vita.
Vorrei rompere qualcosa.
Vorrei rompere me stessa.
Penso che mi butterò a capofitto sui compiti, non voglio pensare.
Brucia tutto quanto,
troppo.

Vi voglio ringraziare per i commenti al precedente post, appena le acque si calmano un po' rispondo a tutte voi.

Un abbraccio forte.

sabato 3 ottobre 2015

Brina.



E' tornato tutto, quel dolore, quelle lacrime non piante, quella voglia di chiudersi nel proprio bozzolo e rimanerci, quella voglia di sentire qualcosa facendosi nel male.

È tornata stamattina a colazione, mentre trangugiavo la quinta fetta di pane, è tornata a merenda mentre sgranocchiavo i crackers, è tornata oggi a scuola quando hanno criticato il mio ultimo post su facebook "Il mondo ti vuole magra. C'è tutta un'industria costruita intorno al tuo senso d'insicurezza. È tutta la stessa merda. Il mondo vuole farti credere che magra e bella significhino felice. Vuole farti credere che l'amore e la vita te li meriti solo se sei bella. E quelle belle certo non sono grasse.
O forse sì. "
, è tornata quando avrei voluto dire che ci sono dentro fino al collo e non ho intenzione di smuovermi da qui, dai miei obbiettivi ma la mia testa mi diceva che non potevo farlo perchè sarei stata fragile, sarei stata debole e loro non devono vedermi debole, mi compatirebbero, non capirebbero, è tornata a pranzo mentre mangiavo la pasta con il tonno, quanto olio ci sarà stato?, è tornata mentre dopo pranzo mangiavo convulsamente pane e nutella senza neppure sentirne il sapore, è qui ora, mentre scrivo questo post.

Ho questa coperta pesante addosso, consapevolezza e senso di colpa mischiato assieme, ho così tanta voglia di sentire qualcosa, la crisi è tanto vicina che posso sentire già il bruciore.

Sono giunta al limite e stavolta non riesco a rimanere dietro la linea gialla.

Mi sento in colpa perchè io dovrei essere felice, sono andata al concerto di Mika 3 giorni fa dopo più di 6 anni che lo desideravo ed è stato bellissimo, prima fila e tanti lividi ma semplicemente fantastico, eppure mi sento in colpa perchè mentre ero li a cantare, scatenarmi, saltellare non mi sentivo davvero felice, quel senso di vuoto aveva iniziato a strisciare pian piano, a prendere tutto quello che era rimasto libero, ed io non ho fatto nulla per impedirlo, mi sono sentita felice. E vuota.


È davvero tanto tempo che pensavo di aggiornare, volevo raccontarvi di come le cose stavano finalmente decollando, facendomi credere di “avercela fatta” e di essermi inventata tutto. Se ne ero uscita così facilmente era impossibile che avessi avuto solo lontanamente un disturbo alimentare.




Ora chiamatemi stupida, sono consapevole di quello in cui mi sto andando a cacciare, conosco queste sensazioni e so che dovrei combatterle, ci ho provato ma il risultato è stata tanta insicurezza che mi ha riportato nel punto in cui mi trovo ora, io non voglio uscirne.

Se potessi mi barricherei qui.

E se potessi desidererei non essermi mai dovuta trovare a dire una cosa del genere.

Mi sento così stupida, vuota, fredda, persa e quasi non ho il coraggio di ammetterlo a me stessa.

Ho attacchi di panico che mi lasciano distrutta per ore, la notte fatico a dormire per la nausea e i sensi di colpa e non so a chi dirlo perchè mi vergogno di quello che sono diventata, una persona debole, che non si sa controllare e si lascia andare in balia dei propri istinti.

Questa cosa mi manda fuori di testa,io ho bisogno di ordine e questo finto disordine ordinato non mi è d'aiuto.

Vorrei riuscire a essere decisa per una volta nella mia vita, decidere e mantenere. Ma sono troppo debole per farlo.

Mi odio, e mi vorrei cancellare, eliminare tutto ciò che ho di sbagliato, smussare quegli angoli che tanto odio di me( meglio dire montagne)

Voglio restare in ordine, ma non voglio perdere ancora tutti quanti di nuovo.

Non credo sia possibile, ma non voglio sentirmi abbandonata un'altra volta.




Ho freddo ma anche tanta voglia di uscire, mi sento una balena ma voglio andare a comprare dei pantaloni e non capisco se non è l'ennesimo modo in cui sto cercando di punirmi.




Non capisco più nulla.